|
|
All’ inizio si è vissuto un momento di accoglienza e di preghiera, in quello che è, da sempre, il “primo tempo” del Pellegrinaggio, come da tradizione a fare da “padrone di casa” è stato mons. Giovanni D’Ercole, vescovo di Ascoli Piceno.
Si è così dato voce a testimoni, uomini e donne di buona volontà che hanno detto il loro “sì” alla famiglia, trasformando radicalmente le proprie vite: Costanza Miriano, giornalista e scrittrice sui temi dell’identità familiare; i coniugi Butturini con la loro esperienza di famiglia missionaria e di famiglia numerosa (10 figli); Saverio Sgroi, consulente educativo impegnato in particolar modo con gli adolescenti; la famiglia profuga africana di Siaca Kone e Helen Simon, ricongiunta in Italia grazie all’opera di evangelizzazione di una comunità del RnS; Gianluca Mencarelli, convertito grazie alla preghiera dei bambini protagonisti di una comunità di evangelizzazione del RnS.
Nel cammino che separa Scafati e Pompei, si è pregato il “Rosario della Famiglia” con una meditazione di Sette dei tradizionali 20 Misteri.
A Pompei, poi, ad accogliere tutti il vescovo prelato, mons. Tommaso Caputo, che salutando i pellegrini ha ricordato a tutti di volgere lo sguardo verso Maria, “a come ha accolto ciò che Dio le chiedeva, a come ha amato e superato ogni difficoltà le si presentasse, a come non ha mollato mai”.
Nella Celebrazione eucaristica, presieduta da mons. Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, si è ricordata la solennità dell’ Esaltazione della Croce, «perché vuol dire far scaturire dal culmine dell’amore di Gesù una nuova familiarità, nuovi legami, nuove solidarietà che stringono persone anche diverse, basandosi sull’amore di Gesù. Dall’amore di Gesù sgorga una nuova esistenza umanità, quella di cui oggi abbiamo bisogno, in un mondo avvelenato dai serpenti della guerra, dell’egoismo, dell’individualismo, della violenza». |