Rinnovamento nello Spirito Santo - Piemonte e Valle d'Aosta

Convocazione Regionale dei Gruppi e delle Comunità - 30 Maggio 2010
PalaTorino - Torino
Tema della giornata: “Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perchè vedano le vostre opere buone" Mt 5,16a
 
 
 

Dopo il tempo dell’accoglienza e della preghiera, DON FULVIO BRESCIANI, anziano del RnS, ha interagito e guidato i circa 2000 presenti al Palatorino domenica 30 maggio 2010 a riflettere sul tema della giornata, che invita a passare dalle tenebre alla luce.

Il Signore, che si è fatto piccolo (Fil 2), spogliandosi delle proprie prerogative divine, non ci chiamava certo a metterci in mostra, ad ostentare le nostre qualità, ma – come affermò Giovanni Crisostomo in un’antica omelia - ‘quando ineffabile è il fuoco, è impossibile che la virtù non risplenda all’esterno, a gloria di Dio’. Si è luce del mondo e sale della terra solo quando si diventa discepoli del Signore ed il mandato è di amarsi gli uni gli altri perché il mondo creda. Cosa accadrebbe se il sale perdesse il suo sapore? A nulla servirebbe se non ad essere buttato via. Sforziamoci di vivere i carismi, i doni, anche le nostre malefatte che - se affidate al Signore - genereranno vita dalle mani di Dio, “Padre onnipotente” (= Padre che può tutto), come professiamo nel Credo, magari senza crederci appieno.

 

Dobbiamo ESSERE cristiani e non ‘fare i cristiani’.Il vero cristiano fa sentire a chi incontra che Dio ama ogni uomo e lo cerca. Essere luce, RISPLENDERE DAVANTI agli uomini (e non semplicemente essere accesi) non è fare sconti alla verità. La posizione del cristiano è in piedi, né ripiegato o sdraiato; in piedi perché redento. Con le braccia alzate; con un fuoco interiore. La luce in noi non è merito nostro. E’ Dio che ha acceso la tua candela; tu brilli e tutti lo vedono. Dobbiamo essere persone in dialogo. Isolati siamo morti, come quei gruppi dove i partecipanti alzano le mani e lodano il Signore senza che la vita della persona cambi. Bisogna essere aperti col cuore al mondo che boccheggia perché da anni e anni non vede una goccia di santità, di luce, di benevolenza, di comprensione. Il mondo muore per mancanza di luce e di speranza e non gli serve una luce se non risplende. Tocca al discepolo, anche a te, portarla.

La PROVA DEL NOVE della trasformazione di coloro che hanno ricevuto la preghiera di effusione è semplice: è stata efficace se il mondo viene illuminato da quello che abbiamo accolto per grazia nel cammino del RnS. E’ il mondo esterno che deve accorgersi della nostra trasformazione: «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri» (GV 13,35). La fede non è un fatto privato. Bisogna essere consapevoli di essere una parte del corpo - magari un mignolo, il più piccolo delle dita - ma prezioso proprio per il suo essere piccolo ed a volte insostituibile. Impariamo a rispettarci ed a stimarci a vicenda.

La testimonianza non è hobby da coltivare, estromettendo la fede dalla vita come avviene per chi si mette la ‘tuta della fede’ solo alla celebrazione domenicale per poi spogliarsene al negozio o allo stadio. La vita nuova in noi produce cambiamenti anche nel modo di parlare, anche solo quando chiediamo del prosciutto in un supermercato. Dallo sguardo e dal tono della voce deve trasparire quell’amore che, se non nutrito continuamente e scambievolmente, si spegne, come capita ad una candela posta sotto un secchio, dopo che ha consumato l’ossigeno presente.

La testimonianza di Gesù impegna a dare testimonianza. Gesù non ci chiede manifestazioni chiassose, ma di essere come una lampada alimentata dall’interno. Bisogna essere veri, persone che si sentono amate da Dio, e lo lasciano trasparire. Ma molte volte non sappiamo nemmeno chi siamo, noi e gli amici, mentre magari conosciamo il nostro segno zodiacale. Chiediamoci: sappiamo veramente chi siamo dal punto di vista dell’essenza, dell’esistenza, dell’esserci, del valore che stiamo dando al mondo intero solo perché ci siamo? Se, fuori di qui, nessuno avverte che abbiamo incontrato Cristo e gli abbiamo permesso di cambiare la nostra vita, l’entusiasmo è sterile, perché fine a se stesso.

Il vero rinnovato nello Spirito, quando sente dire che Gesù è il Signore, prova una gioia incontenibile: balla, danza, canta in lingue. Il mondo, guardando questa testimonianza, non può non dire anche lui che Gesù Cristo è il Signore. E, come dice il canto, coraggio: ‘Gesù è la speranza. Uno tra la folla grida: “Gesù è il Signore! Forza, avanti tutti quanti: Gesù è il Signore!

QUATTRO GIOVANI - due ragazzi e due ragazze - hanno poi dato la loro TESTIMONIANZA del modo nel quale il Signore ha loro concesso, interpellato con cuore sincero, di passare dalle tenebre alla luce, liberandoli dai deleteri effetti di una vita danneggiata da droga, timidezza e solitudine, bulimia, alcolismo. La suggestiva ambientazione nel buio e nel ripiegamento iniziale su se stessi, è terminata con l’alzarsi in piedi e l’accensione di una candela. “Gloria a Te Signore, che mi fai risplendere!” Ricordiamoci che questi giovani hanno ritrovato o trovato la strada della vita anche come frutto della testimonianza di altri cristiani, che hanno mostrato chi è Gesù per loro.

Prima della pausa per il pranzo al sacco, i presenti sono stati invitati a prendere un dono, un SEGNO, UN PICCOLO CROCIFISSO da portare a casa ma da non appendere alla collana. E’ da donare per dare una speranza a qualcuno: dando amore a qualcuno, saremo luce per qualcuno.

Tra le innumerevoli meraviglie che il Signore opera, una è stata testimoniata da una sorella, che ha sperimentato l’aiuto ed il sostegno efficace e potente della preghiera nel corso di una dura prova dovuta alla malattia.

Il MEETING BAMBINI E RAGAZZI è stato reso presente mediante la testimonianza di un animatore ed un video. Quanta serietà e raccoglimento durante l’adorazione loro riservata!

Ancora don Fulvio Bresciani ha poi condotto un ROVETO ARDENTE, davvero molto suggestivo e partecipato, che ha preceduto la celebrazione eucaristica, presieduta da MONS. PIER GIORGIO DEBERNARDI, Vescovo di Pinerolo.

Nell’OMELIA il Vescovo ha posto in evidenza come solo nello Spirito Santo - che non viene mai a mani vuote - possiamo entrare nell’intimità e nella profondità del mistero di Dio. Così la radice della vita nuova, che ha come scenario la vita eterna, deriva dal Battesimo e la vita cristiana è come una via santa dal fonte battesimale alla Gerusalemme del cielo. Siamo chiamati a viverla ed a percorrerla nella gioia, nel ringraziamento, nella lode, nell’esultanza, perché nel Battesimo siamo diventati figli e figlie di Dio.

Camminiamo, cantiamo, sogniamo, insieme alla sequela di Gesù che indica la strada. In gruppo, nella Chiesa, in cordata: se il passo è stanco, c’è chi ci sorregge, ci rianima, ci rincuora. Solo percorrendo il sentiero della vita possiamo sognare orizzonti che nelle bassezze della pianura non potremmo immaginare.

Mons. Debernardi ha avuto parole di apprezzamento per il cammino del RnS, chiamato a portare gioia, entusiasmo, speranza nelle parrocchie e nella Chiesa; a creare ottimismo, non a buon mercato, ma fondato sulla certezza che le mani di Dio reggono il timone della storia e ci portano ad una riva dell’amore infinito nella vita della Trinità. Carisma del RnS è diffondere gioia ed esultanza, e mai parole di disfattismo, perché siamo amati da Dio. Interceda la madre Maria: in lei il Vangelo si è fatto carne. E noi preghiamo personalmente e nei gruppi e comunità per i nostri sacerdoti perché siano poveri, puri, ubbidienti, gioiosi, santi, affinché possano risplendere davanti al popolo di Dio.

Una danza sacra dopo la comunione, validamente accompagnato dai fratelli e dalle sorelle del ministero del canto e della musica, ha continuato a tenere al centro dell’assemblea il Signore, al quale rendiamo grazie per l’intera giornata che è stata molto sentita e partecipata in tutti i suoi momenti.

Enzo Gastaldi